Glamour e sempre accattivante, un po' retrò… Nina Zilli a Catania

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di Valeria C. Giuffrida

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È una Nina Zilli glamour e molto accattivante quella che calca il palco delle Ciminiere di Catania. L’atmosfera è palesemente retrò, dall’abito che contraddistingue tutta la bravissima band, all’allestimento scenico.

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Alle 21.30 circa le luci si abbassano ed entrano sul palco i musicisti. La formazione è composta da chitarra, basso, batteria, tastiere, sax e tromba. L’introduzione allo show spetta a loro, ma solo per qualche minuto poi la scena è tutta di Nina.

Estremamente chic nel suo abito lamé la Zilli occupa le scale argentate che la portano da un mini palco al main stage.

La canzone scelta per iniziare è “Per le strade” tratta dal nuovo album con la successiva, “L’inverno all’improvviso”, le sonorità anni 50 impregnano definitivamente il palco. Lei si muove bene e dimostra una bella attitudine all’interlocuzione col pubblico presente.

Dopo due pezzi tratti dal nuovo album è il momento della prima cover della serata “Never never”, seguita da “Piangono le viole”.

Le luci si spengono e sale velocemente le scale per prendere posto sul mini palco, dove bastano poche note perché il pubblico esploda in un boato. È l’inizio di “50mila” la canzone riscalda ulteriormente un pubblico già affettuosamente caldo.

Brano dopo brano Nina, dimostra tutta la sua bravura e le sue doti vocali indiscusse che vengono maggiormente evidenziate durante l’ esecuzione “At last” di Etta James.

Il concerto prosegue con l’ alternanza di canzoni vecchie e nuove.

Nina saluta il pubblico dopo l’ esecuzione di  “L’uomo che amava le donne”, che coinvolge tutto il pubblico presente.  Inutile dire che viene richiamata a gran voce dai presenti che le hanno attestato una grandissima stima assicurando alla data catanese un importante sold out.

La Zilli rientra sulle note de  “La casa sull’albero”. Per chiudere due cover di Nina Simone “Be my baby” e “Ain’t got no/I got life” .

Il finale è un simpatico balletto con tutti i musicisti impegnati in una coreografia molto divertente che chiude con un sorriso lo spettacolo, peccato che la Zilli rimanga fossilizzata in un genere  retrò che durante tutto il concerto ti fa pensare che sei dentro ad un vecchio televisore in bianco e nero.

Nina ha una voce meravigliosa e può vantare una tenuta di palco che in poche hanno, dovrebbe però tornare in questo secolo, abbandonare il vecchio tubo catodico e pensare che siamo nell’era del digitale terrestre, il retrò è bello, ma dopo un po’ risulta stucchevole.

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